Martedì 22 novembre 2022, a partire dalle 14.00, presso la Sala Marco Biagi si svolge l’evento ‘Le competenze femminili per una nuova Europa’, sulla visibilità delle donne nell’informazione. L’incontro si inserisce nel cartellone del Festival Della Cultura tecnica 2022 ed è realizzato con il contributo di Fondazione del Monte e il patrocinio del Quartiere Santo Stefano.
Di che tipo è la presenza delle donne nei media? Perché le donne vengono interpellate quasi sempre come testimoni e quasi mai come esperte?
Tutti i dati sul gap di genere nel mondo dell’informazione saranno approfonditi nel corso dell’appuntamento organizzato da GiULiA – Giornaliste Unite Libere Autonome e cheFare, nell’ambito del progetto ENWE – European Network for Women Excellence che ha l’obiettivo di raccogliere i database italiani ed europei dedicati alle donne che si sono distinte in vari campi della conoscenza, consentendo a media e giornalisti di entrare in contatto con esse.
Il problema della sotto-rappresentazione delle donne nella copertura delle notizie non riguarda solo l’informazione del nostro Paese, ma in Italia – come attestano l’Osservatorio Europeo di Giornalismo e il Global Media Monitoring Project – a tessere le fila della narrazione giornalistica sono in modo preponderante giornalisti e commentatori che per lo più scrivono di altri uomini. Lo evidenzia anche una ricerca condotta dall’Osservatorio di Pavia: dall’analisi di titoli e prime pagine di un campione di notiziari e quotidiani del 2020, è chiaro come le donne continuino a essere marginalizzate: si fermano al 20% quali autrici degli articoli e raggiungono a malapena il 14% quali soggetti della notizia. Sottorappresentate in quasi tutte le categorie professionali, raggiungono il 48% fra le persone che fanno notizia come vittime o sopravvissute, vengono interpellate (42%) quando si raccolgono testimonianze della “gente comune”, ma tendono a scomparire (solo l’8%) nelle questioni politiche e di governo.
“Il fatto che le donne siano visibili soprattutto come vittime di violenza o vox populi, e fatichino a essere interpellate come esperte o portavoce di associazioni, enti, istituzioni, partiti, nonostante siano entrate ormai a pieno titolo nella vita pubblica e nel mondo del lavoro – sottolinea Monia Azzalini, membro dell’Osservatorio di Pavia e relatrice dell’evento Le competenze femminili per una nuova Europa, vuol dire che i mezzi d’informazione sono spazi (quasi) esclusivamente maschili e soffrono di un evidente deficit di democrazia. Perché riflettono una realtà androcentrica. Una realtà declinata al maschile”.
È possibile iscriversi all’evento “Le competenze femminili per una nuova Europa” al link: clicca qui
Per maggiori informazioni: posta@che-fare.com