Secondo il Global Gap Report 2022 stilato dal World Economic Forum saranno necessari 132 anni prima che il divario di genere possa essere colmato a livello mondiale. L’Italia, su 146 Stati mappati, si posiziona al 63° posto per l’indice composito di Gender Gap. Eppure, tra gli impegni sottoscritti nel 2015 dai Paesi membri dell’ONU, che hanno dato vita all’Agenda 2030, al numero 5 (Sustainable Development Goal 5) troviamo proprio l’obiettivo dell’uguaglianza di genere.
Il 7 marzo 2023 la Commissione Europea ha pubblicato il report sulla parità di genere nell’Unione Europea. Il rapporto evidenzia che le donne raggiungono un livello di istruzione terziaria in percentuale più alta (46,8%) rispetto agli uomini (35,7%). Ciò non ha tuttavia portato all’eliminazione, o alla riduzione, delle disparità occupazionali, del divario retributivo di genere o della quota squilibrata del lavoro di cura.
Inoltre, il report ha rilevato come la gender segregation, vale a dire la distribuzione impari di uomini e donne tra i diversi settori e campi di studio, rimane profondamente radicata nell’Unione Europea. Questo fenomeno non fa altro che inasprire gli stereotipi di genere, che a loro volta influenzano le scelte nell’istruzione, andando poi a limitare le carriere professionali. Per questa ragione, la percentuale di donne laureate nelle discipline STEM è costantemente inferiore a quella degli uomini, e relativamente stabile: il rapporto è due uomini laureati in STEM per ogni donna. Il rapporto migliora leggermente a livelli di istruzione più alti: ci sono infatti 1,5 uomini per ogni donna nei master, e 1,8 uomini per ogni donna nei dottorati di ricerca.
Da molti anni, la parità di genere è un punto fondamentale per il Festival della Cultura tecnica. Molteplici iniziative, eventi e progetti sono stati lanciati con l’obiettivo di eradicare le disparità, per promuovere un’istruzione e formazione tecnica e scientifica più equa per studentesse e studenti.
Ne sono un esempio i Technoragazze Days, la campagna di laboratori gratuiti rivolti alle studentesse della scuola secondaria di primo grado per far conoscere e sperimentare i vari settori della tecnica e della scienza. L’iniziativa è realizzata in collaborazione con gli Sportelli Technoragazze del territorio metropolitano bolognese, servizi interni ai percorsi educativi che hanno la funzione di promuovere la presenza delle donne nei percorsi scolastici, formativi e professionali e nei ruoli in cui sono meno rappresentate.
Il lavoro da fare è ancora molto, ma negli anni abbiamo assistito a numerosi segnali positivi. Su questo Blog abbiamo raccontato molti progetti e imprese con le donne al centro: dagli abiti transfemministi creati dalle studentesse dell’Aldrovandi Rubbiani e confezionati dalle donne detenute, ai consigli di Zanichelli per superare le disparità di genere nel linguaggio, passando dalla videoconferenza con l’imprenditrice afgana che lotta per i diritti delle donne Zahra Ahmadi.