11 progetti sperimentali per la salute dei giovani nell’Emilia-Romagna, un vademecum e tanto altro: sono questi i risultati 2022-2023 dell’iniziativa della Regione che ha coinvolto 400 ragazzi, 200 operatori e l’Università di Bologna.
Sono ottimi i risultati di “#CommunityLab – promozione della salute in età evolutiva”, percorso fortemente voluto dalla Regione Emilia-Romagna, durato 16 mesi e che – attraverso 8 workshop regionali e 50 incontri territoriali – ha visto la partecipazione di 400 ragazzi tra i 14 e i 18 anni e 200 operatori (tra aziende sanitarie, scuole, enti locali e terzo settore) sul tema della promozione della salute tra i più giovani. Tutta la regione è stata interessata dal progetto da Castel San Giovanni a Borgonovo Val Tidone nel piacentino, da Parma a Salsomaggiore Terme, da Carpi a Vignola nel modenese, da Castiglione dei Pepoli a Valsamoggia nel bolognese, e poi ancora Ferrara, Imola, Forlì e Cesena.
Tra questi 11 output sperimentali, presentati il 24 ottobre scorso, troviamo “Piccoli investigatori alla ricerca di pericoli negli ambienti di vita” a Parma, il “Network psicologi scuola-sanità” a Cesena e l’iniziativa di “Progettazione partecipata delle Case di Comunità” di Borgonovo Val Tidone e Carpi. In aggiunta a tutto ciò, “Agire per ciò che più conta,” un vademecum rivolto agli addetti ai lavori, volto a promuove la salute attraverso il metodo del Community Lab, e “A carte scoperte,” una sorta di gioco che promuove la partecipazione delle giovani generazioni.
Community Lab: di che si tratta
Il Community Lab è un approccio multifunzionale sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, progettato per rivoluzionare le politiche pubbliche e rafforzare le relazioni tra istituzioni e cittadini, con l’obiettivo di influire sui processi collettivi all’interno delle organizzazioni dedicate ai servizi sociali e socio-sanitari, anche attraverso forme di partecipazione delle comunità locali. Alla base del Community Lab c’è l’idea di sviluppare uno strumento riflessivo che partisse dalla prospettiva dei giovani, consentendo di identificare i punti chiave su cui agire quando si realizza un processo che preveda una loro partecipazione attiva.
L’edizione 2022/2023 del Community Lab è stata curata dal Settore Innovazione dei Servizi Sanitari e Sociali della Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Settore Prevenzione collettiva e sanità pubblica, nell’ambito delle attività programmate dal Piano regionale della Prevenzione 2021-2025. Un’edizione che ha anche visto la collaborazione del Centro studi e ricerche in salute internazionale e interculturale dell’Università di Bologna e della cooperativa Casa del Cuculo.
“Realizzare concretamente dei progetti rappresenta lo step finale di ogni obiettivo, specialmente quando coinvolge i ragazzi di questa fascia d’età che hanno risentito maggiormente del periodo della pandemia. Lavorare per il benessere sociale e sanitario, ponendo attenzione all’equità, soprattutto per coloro che si trovano in situazioni di disagio o svantaggio è di fondamentale importanza” ha dichiarato Giuseppe Diegoli, responsabile del Settore Prevenzione collettiva e Sanità pubblica della Regione.
Maurizia Rolli, responsabile del Settore Innovazione dei servizi sanitari e sociali, ha chiosato sulla metodologia adottata e sui risultati ottenuti che dovrebbero incidere sulle azioni future.
Claudia Giudici, Garante dell’infanzia e adolescenza della Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato invece l’importanza dell’ascolto e del coinvolgimento attivo dei giovani in questo processo.
Per il prossimo anno – 2023/2024 – la metodologia del Community Lab coinvolgerà il percorso di accompagnamento e trasformazione delle Case della Salute in Case della Comunità. Il 15 novembre parte infatti Casa Community LAB.