Nel quadro delle attività della Rete ECCO! della Città metropolitana di Bologna, è stato promosso un percorso sul coinvolgimento delle donne nella scienza, affinché lo studio delle STEM non spaventi.
Scienza e parità di genere sono fondamentali per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030. Oggi tuttavia le donne continuano a essere sottorappresentate negli studi e nelle carriere STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics) rispetto agli uomini. Una disparità che ha ripercussioni sociali ed economiche evidenti.
Come dimostra una ricerca condotta da WeWorld, attualmente, nel mondo, solo il 35% degli iscritti alle facoltà STEM sono donne, con differenze rilevanti se si considerano le diverse discipline: ad esempio, solo il 7% delle donne decide di studiare ingegneria (World Bank, 2020). Solo il 39% dei ricercatori accademici e il 12% dei membri delle accademie scientifiche nazionali sono donne, sebbene costituiscano rispettivamente il 55% degli iscritti ai master e ai corsi di dottorato (UN Women, 2021).
La sottorappresentazione delle donne nelle materie STEM si riflette anche nel mondo del lavoro, tanto che oggi, a livello globale, solo il 6% di chi lavora nello sviluppo di applicazioni mobile e software è donna. Nelle 20 principali economie del mondo la presenza femminile negli ambiti data science e artificial intelligence arriva appena al 26%, al 15% in campo ingegneristico e al 12% nel cloud computing (ORWH, 2021).
L’iniziativa Educazione e Formazione Tecnico-Scientifica, in programma giovedì 16 novembre, a partire dalle 14.00, è la quarta sessione del Convegno nazionale Donne e Scienza 2023 “Venti anni fa, tra venti anni”, e rappresenta un passo importante per garantire a tutte le bambine la possibilità di conoscersi, sperimentarsi e perseguire i propri sogni, così da colmare una volta per tutte il dream gap, che impedisce loro di diventare ciò che vogliono essere e realizzare pienamente il proprio potenziale.
Per informazioni: mariangela.ravaioli@bo.ismar.cnr.it