Un recente studio dell’astrofisica Patrizia Caraveo, pubblicato su PLOS Biology, conferma l’importanza della riflessione sulla disparità di genere nelle materie tecniche e scientifiche.

Il mondo della scienza e della tecnica è in continuo movimento, ma una sfida persistente rimane: la disparità di genere. L’astrofisica Patrizia Caraveo, rinomata per la sua ricerca in questo campo, ha recentemente gettato luce sulla mancanza di rappresentanza femminile tra le premiate Nobel e le scienziate più citate a livello mondiale. Tuttavia, emerge un segnale di speranza: il Festival della Cultura tecnica, che da dieci edizioni si propone di affrontare e abbattere le barriere di genere nel mondo tecnico e scientifico.

La rassegna si è posta l’obiettivo ambizioso di ridurre tutte le disuguaglianze, affrontando le radici del problema e promuovendo come filo conduttore dell’edizione in corso l’Obiettivo 10 dell’Agenda 2030. La disparità di genere, evidente soprattutto nelle discipline scientifiche, è un problema che richiede azioni concrete. Per esempio, dei 224 Premi Nobel per la Fisica, solo cinque sono andati a donne, costituendo appena il 2% del totale. Sebbene siano emerse tre vincitrici negli ultimi sei anni, per Patrizia Caraveo la strada verso la parità è ancora lunga e impegnativa.

Fortunatamente, l’analisi condotta dall’astrofisica in un articolo pubblicato su PLOS Biology offre una prospettiva positiva, indicando un miglioramento graduale nel tempo. Tuttavia, è essenziale notare che questo squilibrio è più accentuato nei paesi a basso reddito, mentre esiste un vasto spazio di miglioramento anche nei paesi ad alto reddito.

Il Festival della Cultura tecnica, consapevole di queste sfide, si impegna a essere una piattaforma che non solo evidenzia le disuguaglianze, ma promuove attivamente un cambiamento culturale. Con dibattiti, conferenze e workshop, la rassegna continuerà anche a dicembre a sensibilizzare e a ispirare azioni concrete.

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