Lunedì 5 ottobre ricorre la Giornata Mondiale dell’Insegnante che ha come obiettivo quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano quotidianamente, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti.

Con l’adozione dell’Obiettivo 4 di Sviluppo Sostenibile “Istruzione di qualità” dell’Agenda 2030 dell’ONU, gli insegnanti vengono riconosciuti come soggetti chiave per fornire un’educazione equa e inclusiva e opportunità di apprendimento per tutti, con l’obiettivo di incrementare il livello di alfabetizzazione globale e ridurre l’abbandono scolastico precoce.

In occasione di questa Giornata, il Blog del Festival della Cultura tecnica ha deciso di omaggiare i docenti, ricordando alcuni tra i più noti insegnanti della letteratura.

Difficilmente potremmo dimenticare le parole che il Maestro Perboni del libro Cuore – pubblicato nel 1984 da Edmondo De Amicis – rivolge il primo giorno di scuola agli studenti: “Io non ho famiglia. La mia famiglia siete voi. Avevo ancora mia madre l’anno scorso: mi è morta. Son rimasto solo. Non ho più che voi al mondo, non ho più altro affetto, altro pensiero che voi. Voi dovete essere i miei figliuoli”.
Non guarda mai nessuno, ad ogni saluto rimane serio. Con una ruga dritta sulla fronte il Maestro Perboni si rivolge ai suoi allievi come un padre, prendendosi sempre cura non solo della loro istruzione ma anche dello stato di salute, riservando attenzioni anche a quei bambini che hanno perduto un genitore.

Il professore di francese Albert Craistang – originato dalla penna di Daniel Pennac nel romanzo Signori Bambini – scopre un disegno di tre dei suoi allievi che recita: Crastaing farabutto pagherai caro pagherai tutto. Il professore offeso, dà loro una punizione, per il giorno successivo dovranno svolgere un tema: Una mattina ti svegli e ti accorgi che, durante la notte, sei stato trasformato in adulto. In preda al panico, ti precipiti in camera dei tuoi genitori. Loro sono stati trasformati in bambini. Racconta il seguito.
Il professor Craistang non smette di ripetere che l’immaginazione non significa menzogna, raccontare è di per se rendere vero. Infatti, una volta svolto il tema, i tre amici si accorgono che il loro racconto è diventato realtà.

Il giovane Holden è un romanzo del 1951 scritto dallo scrittore statunitense Jerome David Salinger. Il protagonista del racconto, più scoraggiato e depresso che mai, decide di fuggire da New York e ritirarsi dalla società. Prima di far ciò però, vuole salutare per l’ultima volta il professor Antolini, docente di inglese in un college di New York.
In occasione di quest’ultimo incontro, il professore parla di esperienze che si tramandano: “Molti, moltissimi uomini si sono sentiti moralmente e spiritualmente turbati come te adesso. Per fortuna, alcuni hanno messo nero su bianco quei loro turbamenti. Imparerai da loro, se vuoi. Proprio come un giorno, se tu avrai qualcosa da dare, altri impareranno da te. È un magnifico accordo reciproco. E non è istruzione. È storia. È poesia.”

Manson (o almeno così detta), è l’insegnante di matematica del romanzo Margherita Dolcevita di Stefano Benni. Non particolarmente amata dalla protagonista del racconto – che le affibbia un nome dai riferimenti criminali – è severa e ringhia frequentemente “smetti-o-ti-do-due”
Malgrado ciò la professoressa mette in luce, con irresistibili dialoghi, l’arguzia e l’intelligenza dei suoi allievi.

Licantropi, animagi, impostori e veggenti: il corpo docente della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts è davvero molto variegato. Ma tra i tanti insegnanti descritti da J. K. Rowling nella serie fantasy di Harry Potter, il professore di pozioni Severus Piton è indubbiamente il più amato dai lettori.
Solo all’apparenza maligno, l’insegnante si rivela coraggioso ed eroico, tra i pochi capace di proteggere il giovane protagonista della saga.

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