Diversità, inclusione e parità di genere: nell’ambito dell’iniziativa Native/i resilienti – promossa dalla Città metropolitana di Bologna – i progetti “Quarantena a suon di musica” e “Gender Equity” promossi dall’Istituto d’Istruzione Superiore Paolini Cassiano da Imola raccontano le storie di donne del nostro tempo fuori dall’ordinario.
Poca visibilità e vecchi cliché, la studentessa Hind Safri della classe 4°D del corso Servizi Commerciali – Indirizzo Turistico è l’autrice della progetto Gender Equity, un’interessante presentazione che ha investigato da diversi punti di vista il tema della parità di genere.
Da questa disamina nasce l’urgenza di ispirare e coinvolgere le altre ragazze, ricorrendo a un’intervista molto speciale. Hind Safri ha scelto di raccogliere l’esperienza di Stefania Atzori, imprenditrice e amministratrice delegata di Sirio, azienda nata a Ravenna nel 1993 e leader italiano nel settore della ristorazione commerciale ospedaliera. «La crescita dell’azienda – scopriamo dall’intervista – è avvenuta di pari passo con la mia, personale e professionale».
Segue la stessa direzione il progetto “Quarantena a suon di musica” ideato dalla studentessa Eleonora Bacchini della classe 4°D del corso Servizi Commerciali – Indirizzo Turistico.
Le donne e le ragazze impegnate nelle discipline artistiche e nella musica sono vittime di un problema di narrazione, una disparità nel modo di portare alla ribalta le loro storie ed esperienze. L’iniziativa proposta dall’alunna dell’IIS Paolini Cassiano da Imola ricorda il valore delle piccole storie: il quotidiano è il punto di partenza per raccogliere testimonianze e racconti che possono ispirare giovani future donne, storie che possono diventare straordinarie nel loro essere così normali. Ne è un esempio l’intervista a Paola Tarabusi, flautista, docente di musica e direttrice d’orchestra.
«Quando ho iniziato a fare la musicista era ancora molto frequente sentirsi dire che la carriera musicale non era adatta alle donne. Basti pensare che la maggioranza degli iscritti al Conservatorio sono ragazze, ma i più famosi concertisti sono tutti uomini». Paola Tarabusi ricorda la sua esperienza personale e, tra una domanda e l’altra, condivide un insegnamento sempre valido: «La musica insegna che è molto più gratificante il lavoro di squadra».