Un team di studenti bolognesi ha ideato uno strumento elettronico che aiuterà i più piccoli a rispettare il distanziamento sociale nelle scuole materne ed elementari.
Un device che emette segnali acustici o luminosi quando il corretto distanziamento tra bambine e bambini non è rispettato, in modo da evitare potenziali contagi. È questa l’idea degli 8 studenti della 5°C dell’IIS Belluzzi-Fioravanti di Bologna, coordinati dalla professoressa Michela Ciaralli e il maker Duilio Peroni.
Il dispositivo, concepito durante il lockdown, prende il nome di Stand by me (but not too much) e si offre come strumento per semplificare un distanziamento di almeno un metro a scuola tra tutti gli alunni.
Con l’intento di aiutare le studentesse e gli studenti delle scuole materne ed elementari a rispettare in modo continuativo il corretto distanziamento, un gadget indossabile – dotato di una tecnologia bluetooth – segnala la riduzione della distanza reciproca.
Ogni dispositivo si configura come server e si pone in stato di advertising segnalando la sua presenza a tutti gli altri device presenti nel campo vicino. Contemporaneamente ogni dispositivo attiva anche la funzione di scanner identificando tutti gli strumenti in advertising in prossimità.
Il principio di funzionamento è analogo a quello della app Immuni, con la differenza che mentre quest’ultima fa un backtracking – memorizzazione degli eventi e ricerca a posteriori – l’applicazione ideata dagli studenti dell’IIS Belluzzi-Fioravanti opera in tempo reale.
Ogni device, oltre ad esser dotato del collegamento peer-to-peer con gli altri dispositivi tramite la tecnologia bluetooth, può essere allacciato ad un Message Broker locale che raccoglie i dati rilevanti e comunica gli eventi di esposizione al rischio.
La tecnologia è resa indossabile mediante l’integrazione su diversi accessori: orologi da polso, spille applicabili ai vestiti o anche pendagli.
Stand by me (but not too much) viene presentata per la prima volta nell’ambito di “Native/i resilienti”, il progetto promosso dalla Città metropolitana di Bologna per favorire una costruttiva elaborazione dell’emergenza Covid-19 all’interno dei contesti scolastici e formativi.
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