L’ultimo rapporto redatto da Unioncamere e Anpal conferma che l’imprevedibilità dell’emergenza pandemica ha contribuito a rafforzare la visione sulla necessità di una formazione specializzata in campo tecnico, tecnologico e scientifico.
Il rapporto “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia a medio termine (2021-2025)” di Unioncamere e Anpal, dedica parte dell’analisi alla previsione dei diplomi più richiesti dal mercato del lavoro nel prossimo quinquennio.
Si stima che, dal 2021 al 2025, ogni anno si rendano disponibili a lavorare 310 mila nuovi diplomati: 120 mila provenienti dai licei, 126 mila dagli istituti tecnici e 64 mila dagli istituti professionali.
La digital trasformation e la sostenibilità avranno un peso determinante nel caratterizzare i fabbisogni occupazionali dei diversi settori economici, arrivando a coinvolgere circa il 30% dei lavoratori di cui imprese e Pubblica Amministrazione avranno bisogno nei prossimi anni.
In particolare, si stima che imprese e PA ricercheranno un numero di lavoratori compreso tra 270 mila e 300 mila unità con specifiche competenze matematiche e informatiche, digitali o connesse all’industria 4.0.
Fra le figure professionali emergenti maggiormente richieste sul mercato ci saranno gli esperti nell’analisi dei dati,nella sicurezza informatica, nell’intelligenza artificiale e nell’analisi di mercato.
In particolare, sarà molto importante padroneggiare linguaggi e metodi matematici e informatici, gestire soluzioni innovative applicando ai processi aziendali le tecnologie robotiche, i Big Data analytics e l’Internet of things.
Le nuove professioni emergenti in questo campo saranno: Data Scientist, Big Data Analyst, Cloud Computing Expert, Cyber Security Expert, Business Intelligence Analyst, Social Media Marketing Manager e Artificial Intelligence Systems Engineer.
Inoltre, la richiesta di competenze digitali non sarà limitata alle aree funzionali ‘tecniche’, ma sarà sempre più presente anche nelle altre aree: quella amministrativa, le risorse umane, i servizi generali e le funzioni di staff.
Anche in tema di economia circolare, saranno ricercati dalle imprese italiane oltre 500 mila lavoratori con competenze green fino al 2023. Nel futuro, il dato è destinato a crescere e le competenze legate alla sostenibilità riguarderanno, in maniera trasversale, tanto le professioni ad elevata specializzazione che le professioni tecniche.
Altre filiere produttive che fanno da traino alla domanda di lavoro saranno: salute e benessere, education e cultura, meccatronica e robotica, mobilità e logistica.
Le figure più richieste saranno i tecnici per l’automazione e i sistemi meccatronici, i tecnici per la gestione e manutenzione e uso di robot industriali, i progettisti di impianti industriali e gli addetti alla programmazione di macchine a controllo numerico.
In particolare, la meccatronica è il comparto manifatturiero centrale per il passaggio alle nuove modalità produttive, sinteticamente riassunte con il termine ‘Industria 4.0’, e con esso giocano naturalmente un ruolo di primo piano i comparti terziari dell’informatica e dei servizi avanzati e i principali utenti non sono più solo le grandi imprese, ma soprattutto le piccole e medie imprese che ricercheranno un maggior numero di figure professionali legate alla trasformazione della catena produttiva.