La sitcom animata ambientata nella cittadina di Springfield è ricca di riferimenti della ricerca e dell’attualità tecnico-scientifica: i visi gialli più famosi della TV hanno anticipato esperimenti, tecnologie e scoperte.

I Simpson hanno spesso reso omaggio ai quesiti logici che comprendo la fisica e la matematica – la formula E=mc² è la più menzionata – e alle grandi personalità di scienza e tecnica, da Stephen Hawking a Leonardo Da Vinci.

Non mancano i riferimenti all’astrofisica e alla cosmologia: Space chips è tra le scene più amate della serie. Nella puntata ‘Homer nello spazio profondo’ – andata in onda per la prima volta nel 1994 – papà Simpson diventa un astronauta e si concede uno spuntino a base di patatine. A causa dell’assenza di gravità e dell’inerzia, il pacchetto proietta le patatine in tutte le direzioni, ostruendo gli strumenti della navicella spaziale. Provvidenziale l’intervento di Homer, che ripulisce a morsi la cabina di controllo sulle note di Strauss.

Ma il riferimento scientifico più eclatante riguarda il bosone di Higgs, la misteriosa particella cercata dai fisici per più di mezzo secolo e finalmente scoperta nel 2012 presso l’acceleratore di particelle del Cern di Ginevra. Secondo le verifiche di diversi studiosi, Homer è riuscito ad avvicinare la massa del bosone già nel 1998, con largo anticipo rispetto agli scienziati dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare.

Accade nella puntata ‘L’inventore di Springfield’. Homer, in preda a una crisi di mezza età, si appassiona alle vicende di Thomas Edison e decide di emularlo, con la speranza di lasciare una traccia indelebile della propria esistenza. Dopo l’ideazione di diversi gadget, trascrive tre equazioni su una lavagna: la prima predice i parametri fissi usati per il calcolo della massa del bosone di Higgs; la seconda si avvicina a confutare l’ultimo teorema di Fermant secondo cui “è impossibile separare un cubo in due cubi”; mentre l’ultima conferma la densità dell’Universo e la sua espansione all’infinito dopo il Big Bang.

Ma le scoperte non finisco qui. Nello stesso episodio, Homer – seguendo i principi della topologia – traccia una sequenza di disegni che dimostrano la trasformazione di una ciambella (il dolce più amato dai Simpson) in una sfera. Infatti, secondo la regola, un quadrato e un cerchio sono omeomorfi, cioè sostanzialmente identici, dal momento che deformando la superficie su cui è disegnato un quadrato si può ottenere un cerchio. La stessa proprietà, come intuito da Homer, può essere applicata su una ciambella e una sfera.

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