L’Università degli Studi di Milano ha segnalato il progetto nella ricerca “Contrastare le disuguaglianze educative: partecipazione studentesca e orientamento scolastico”, realizzata dal laboratorio “Percorsi di secondo welfare”.
Il progetto Orientamento Metropolitano della Città metropolitana di Bologna, realizzato in partnership con AECA (Associazione Emiliana Centri Autonomi di Formazione Professionale) e finanziato dal Programma del Fondo sociale europeo della Regione Emilia-Romagna, è stato segnalato come best practice nazionale nella ricerca “Contrastare le disuguaglianze educative: partecipazione studentesca e orientamento scolastico” (aprile 2022) di Chiara Agostini, Ester Bonomi e Margherita Gori Nocentini, realizzata dall’Università degli Studi di Milano e promossa da ActionAid Italia. La ricerca è stata realizzata all’interno del laboratorio “Percorsi di Secondo Welfare”, un laboratorio di ricerca e informazione che afferisce al Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano e la cui mission è quella di analizzare e raccontare come sta cambiando il welfare, esplorando i nessi fra sostenibilità delle politiche e tutela dei nuovi rischi sociali, con un’attenzione particolare alle sinergie tra attori pubblici e non.
Il progetto Orientamento Metropolitano, che si inserisce nella cornice del lavoro che la Regione Emilia-Romagna sta svolgendo da molti anni in materia di orientamento e promozione del successo formativo, è stato selezionato per il modello organizzativo impiegato, basato sulla partecipazione. Questo si fonda, infatti, sul coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e privati che a vario titolo si occupano di orientamento nelle fasi di programmazione e attuazione degli interventi, oltre che nella governance dell’intero sistema.
L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio sistema integrato e partecipato, promuovendo una cultura dell’orientamento condivisa a livello territoriale che superi un sistema basato su singole progettualità tra loro indipendenti. L’approccio è quello della comunità educante: l’elemento partecipativo, oltre la governance pubblica, rappresenta il riconoscimento della responsabilità educativa condivisa da tutta la comunità territoriale, che coinvolge, quindi, non solo la scuola, ma anche le famiglie, il comparto produttivo, gli enti di formazione.
Per leggere tutta la ricerca: clicca qui (Il progetto viene citato a partire da pag.47)