Il 15 gennaio 1892 l’insegnante di educazione fisica canadese James Naismith pubblica ufficialmente le 13 regole della pallacanestro sul giornale studentesco dello Springfield College. Ma di chi è il merito della comparsa del basket in Italia?
Soprannominato The Doc, James Naismith nasce in un villaggio vicino a Ottawa, in Canada, nel 1861. Fin da giovane si appassiona allo sport, che riesce a conciliare con gli studi di medicina. Divenuto insegnante alla Young Men’s Christian Association dello Springfield College di Massachusetts, viene incaricato di inventare un passatempo al coperto che possa distrarre e divertire gli studenti durante le lezioni di ginnastica.
Per ideare il nuovo sport, il professore si ispira a un gioco che faceva da bambino in Ontario – il Duck on a rock – ma anche agli sport più antichi come l’azteco Tlachtli e il maya Pok-Ta-Pok. Studia poi attentamente anche le discipline più praticate dell’epoca: football americano, rugby, lacrosse e calcio. Al termine del lavoro, Naismith scrive cinque principi fondamentali, che si traducono poi in 13 regole.
Il 21 dicembre 1891 viene organizzata la prima partita sperimentale della storia, disputata dal First Team. L’anno successivo, il 15 gennaio, le regole del nuovo sport vengono pubblicate sul The Triangle, il giornale studentesco del college: nasce così ufficialmente il basketball. La prima partita ufficiale viene disputata l’11 marzo 1892, un incontro tra studenti e professori. Naismith è stato anche il primo allenatore di pallacanestro della storia, guidando i Kansas Jayhawks dal 1898 al 1907. Nonostante l’iniziale scetticismo, il basket ha avuto grande successo negli anni successivi, e nel 1936 ha debuttato alle Olimpiadi di Berlino.
In molti conoscono la storia del professor James Naismith; quella che sicuramente è meno nota è la storia che ha portato il basket in Italia. È il 1907 quando la Maestra di Sport alla Polisportiva Mens Sana in Corpore Sano, Ida Nomi Pesciolini, viene in possesso del libricino scritto da The Doc 16 anni prima.
Convinta della bontà del nuovo gioco, l’insegnante ne traduce il nome in “palla al cerchio” e la sera del 27 aprile 1907 organizza la prima partita di cui sia abbia ricordo presso la piccola palestra Sant’Agata di Siena. Talmente piccola che il match dovette essere interrotto per mancanza di spazio, come recitano le cronache dell’epoca.
L’esperimento entusiasma il pubblico e Ida Nomi Pesciolini, che considera il nuovo sport “particolarmente adatto alle signorine” decide, da membro della Commissione Tecnica femminile della Federginnastica, di presentarlo alla settima edizione del “Concorso Federale Nazionale di Ginnastica” di Venezia nel maggio del 1907. L’intuizione è determinante, perché rappresenta il primo passo verso la diffusione in tutta Italia di quello che viene presentato in un opuscolo redatto dalla Maestra come il “Basket-ball, giuoco ginnastico per giovinette”.