Secondo l’analisi pubblicata dalla rete Eurydice della Commissione europea, in Italia gli adulti poco qualificati sono in proporzione molti e di questi pochi stanno partecipando a programmi di formazione. Il lato positivo, comunque, è che il tema risulta ben coperto a livello di policy.
Eurydice, la rete di informazione sull’istruzione della Commissione dell’Unione Europea, ha pubblicato un report dal titolo ‘Adult Education and Training in Europe: Building inclusive pathways to skills and qualifications‘, nel quale si esaminano gli approcci alla formazione continua di 37 nazioni europee.
“Entro il 2030, vogliamo che almeno il 60% degli adulti nella Ue partecipino a corsi di formazione ogni anno“, ha affermato il commissario europeo al Lavoro, Nicolas Smith, ricordando che “per adattarci al mondo del lavoro in rapida evoluzione, dobbiamo concentrare la nostra attenzione e le nostre risorse sull’apprendimento permanente“.
Dai dati di contesto emerge che nel 2019 il 21.6 % degli adulti di età compresa fra 25 e 64 anni (51,5 milioni di persone, circa un adulto su cinque), non ha raggiunto il livello di istruzione secondaria superiore. Alcuni di questi adulti hanno abbandonato il sistema di istruzione senza neanche completare il livello secondario inferiore (circa il 5,3% degli adulti pari a 12,5 milioni di persone), con le percentuali maggiori nei paesi dell’Europa meridionale.
In Italia la media degli adulti con un livello di istruzione inferiore al secondario superiore si attesta al 37,8%, mentre la media di coloro che non hanno raggiunto il livello secondario inferiore è del 5,3%.
Il rapporto analizza poi in dettaglio i livelli di qualifica per provenienza e per età degli adulti. In termini di partecipazione alle opportunità formative, tuttavia, si è registrato un lento ma costante aumento nella partecipazione degli adulti nei percorsi di istruzione e formazione, con la media europea che è aumentata dal 7,9 del 2009 al 10,8 nel 2019, anche se a causa della pandemia da Covid-19, nel 2020 c’è stata una lieve flessione della media europea di partecipazione.
In Italia si è passati da circa il 6% di partecipazione nel 2009, all’8,1% nel 2019 anche per effetto della riforma del sistema di Istruzione degli adulti (IDA) che ha inserito l’offerta formativa nel sistema nazionale di istruzione e formazione rendendola gratuita e istituendo i CPIA come istituzioni deputate all’istruzione degli adulti.
Quasi tutti i paesi europei hanno adottato documenti strategici o iniziative politiche finalizzate al sostegno di adulti con bassi livelli di competenze o basse qualifiche promuovendo, per esempio, l’accesso alle opportunità formative, un sostegno formativo individualizzato, o un sostegno economico per aumentare il livello di partecipazione. Inoltre, circa la metà dei paesi europei riferisce di aver stabilito, nei propri documenti strategici, obiettivi nazionali relativi all’istruzione e formazione degli adulti con bassi livelli di competenze di base e di qualifiche.
In linea con questi dati, l’Italia si è dotata di un documento strategico, il Piano nazionale di garanzia delle competenze della popolazione adulta inserito nel documento di implementazione della Raccomandazione del Consiglio Percorsi di miglioramento del livello delle competenze: nuove opportunità per gli adulti.’
Inoltre, l’Italia rientra insieme a Grecia, Spagna, Portogallo, Turchia e Macedonia del Nord nel profilo “C”: quello che include le nazioni che presentano un’alta percentuale di adulti poco qualificati rispetto al totale della popolazione e dove è invece bassa la percentuale di persone che hanno raggiunto in età adulta un’istruzione secondaria superiore.
Al tempo stesso, il Paese risulta però tra quelli dove la copertura di questo tema a livello di policy è alta: questo significa che non solo sono state messe in atto politiche per la formazione degli adulti in quanto tale, ma anche politiche specifiche a sostegno degli adulti meno qualificati.
Il rapporto Adult education and training in Europe: Building inclusive pathways to skills and qualifications è scaricabile dal sito dell’Unità Eurydice Italia: clicca qui